Agorafobia e Fobie specifiche

Un esempio concreto: l'agorafobia

Per descrivere nel modo più chiaro possibile le principali caratteristiche di questa tipologia di disturbo, è utile partire da un esempio concreto: l’Agorafobia.

Questo disturbo è caratterizzato da intensa paura o ansia relative al trovarsi da soli in luoghi o situazioni da cui potrebbe essere difficile o imbarazzante allontanarsi, o nei quali potrebbe non essere immediatamente disponibile un aiuto in caso di comparsa di sintomi di tipo ansioso. Situazioni tipiche che possono suscitare questo tipo di timore possono essere ad esempio, il trovarsi fuori casa da soli o lo stare in casa da soli; l’essere in mezzo alla folla o in coda; il trovarsi in spazi chiusi, come ascensore, cinema, teatro; il trovarsi in spazi aperti, come parcheggi o supermercati; il dover passare sotto un tunnel o sopra un onte; il viaggiare in treno, metropolitana, aereo.

Nei manuali diagnostici, l’Agorafobia è stata per lungo tempo interpretata come conseguenza del Disturbo di panico, o comunque ad esso associata; tuttavia, nell’ultima versione del Manuale Diagnostico e Statistico dell’American Psychiatric Association (DSM-5), ha trovato una nuova classificazione come disturbo a sé stante.

Sintomi principali

Il nucleo centrale del disturbo risiede nei comportamenti di evitamento delle situazioni temute: a seconda dei casi, ciò può interferire con il normale svolgimento delle attività quotidiane, con la vita sociale o con la possibilità di recarsi sul luogo di lavoro.

Come avranno già avuto modo di intuire coloro che hanno letto il paragrafo sul Disturbo di Panico, il meccanismo di funzionamento di questi due disturbi risulta in parte sovrapponibile, poiché entrambi trovano nelle condotte di evitamento il principale meccanismo di mantenimento dei sintomi.

La terapia

Attraverso un approccio terapeutico di matrice cognitivo comportamentale, terminata la fase iniziale di valutazione che porta alla condivisione del meccanismo di funzionamento dei disturbo, il terapeuta aiuterà il paziente a lavorare lungo tre direttrici principali:

  1. Analisi dettagliata delle situazioni temute e dei comportamenti protettivi fino a quel momento messi in atti per fronteggiare il problema
  2. Esplorazione dei Pensieri Automatici Negativi, alla base delle emozioni di ansia e paura sperimentate dal paziente in particolari contesti
  3. Utilizzo della tecnica dell’Esposizione Graduale, trattamento d’elezione per imparare a gestire la paura connessa con le situazioni analizzate nelle fasi iniziali della terapia attraverso strategie alternative alla sola messa in atto delle condotte di evitamento.