La concettualizzazione condivisa del funzionamento della persona (LIBET)

Di cosa si tratta?

LIBET (Life Themes and plans implications of biased Beliefs: Elicitation and Treatment)

Il modello LIBET per la concettualizzazione condivisa del funzionamento della persona e l’impostazione di un intervento cucito su misura.\

Si tratta di un modello di accertamento e intervento sviluppato dal gruppo di ricerca della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Studi Cognitivi (Sassaroli, Bassanini, Redaelli, Caselli & Ruggiero, 2014). Esso appartiene al paradigma clinico e terapeutico CBT (cognitive behavioural therapy), con alcune integrazioni di area costruttivista ed evolutiva.

Una delle principali critiche che viene spesso mossa nei confronti dell’approccio cognitivo comportamentale è quella di essere una terapia troppo focalizzata sul sintomo e poco centrata sulla persona: il modello LIBET nasce proprio con l’obiettivo di dare una risposta alla complessità ed alla particolarità di ogni singola persona, integrando la terapia cognitiva anglo-sassone (attenta alla definizione di protocolli di intervento standardizzati e scientificamente affidabili) e la tradizione italiana di stampo costruttivista, focalizzata sul vissuto emotivo e sulla storia personale.

Come funziona?

Il modello LIBET permette la comprensione del funzionamento di una persona all’interno della sua storia di vita senza trascurare i sintomi. Si muove lungo due direttrici principali:

Temi di vita (Life Themes)

Possiamo definirli come una “stanza mentale dolorosa”, presente in ognuno di noi, all’interno della quale sono contenuti gli stati mentali dolorosi (Temi) che abbiamo appreso, attraverso la nostra storia di vita, essere per noi intollerabili. Ecco perché, generalmente, cerchiamo in ogni modo di tenerci lontani da essi. In alcuni momenti difficili della nostra vita, per effetto dell’esposizione ad eventi che generano in noi sofferenza, può accadere che una o più parti dei nostri temi dolorosi vengano attivate, in modo smile a ciò che succede nel nostro corpo quando una ferita tende ad infiammarsi.

Piani semiadattivi (Plans)

In risposta all’attivazione dei Temi, entrano in gioco i piani, ovvero le strategie che la nostra storia ci ha insegnato a mettere in atto per stare lontani dalla stanza dolorosa. Li possiamo considerare come il “sistema immunitario della nostra mente”. Ci sono due ragioni che portano le persone a chiedere un aiuto di tipo psicologico:

  1. Rottura di un piano: una strategia smette completamente di funzionare, lasciandoci disarmati in balia del tema → esordio sintomatico;
  2. Graduale esaurimento: il piano non smette completamente di funzionare, ma i costi iniziano a diventare sempre più alti, arrivando anche a soverchiare i benefici → sensazione di non funzionare più come si desidererebbe.

Attenzione: i piani non sono da considerarsi come qualcosa di negativo; al contrario, sono ciò che ci tiene in piedi. Il problema nasce quando uno di essi tende ad irrigidirsi, arrivando a coprire tutte le altre strategie e diventando sempre più difficile da gestire. In altre parole, tutto diventa più complicato quando ci troviamo a dover affrontare i problemi della vita avendo a disposizione un’unica strategia poco funzionante: ecco che le probabilità di rottura o esaurimento tendono ad aumentare in modo considerevole. Pertanto, l’obiettivo della terapia non sarà quello di abbandonare o eliminare i piani che hanno smesso di funzionare, ma fare si che tornino ad essere più flessibili ed adattabili a seconda delle situazioni; in alcuni casi sarà anche utile aiutare la persona a trovare nuove strategie funzionali, da applicare nelle situazioni in cui quelle vecchie si sono dimostrate poco efficaci.

Conclusione

In sintesi, il modello LIBET permette di avere un quadro a 360 gradi del paziente, che comprende sintomi e problemi attuali, storia di vita, tematiche dolorose e gestione di esse tramite strategie tipiche di quella persona. In questo modo è possibile offrire ai pazienti un intervento terapeutico cucito su misura, che mette al centro le loro storia personale, senza tuttavia rinunciare all’applicazione di tecniche terapeutiche empiricamente validate e dimostratesi le più efficaci per il trattamento dei sintomi portati dal paziente in questo specifico momenti di difficoltà.