Tecniche comunicative basate sull’assertività

Quanto spesso ci capita di non sapere come rispondere alla richiesta di un collega, amico o anche di un familiare o di accorgerci che qualcosa nella nostra comunicazione non ha funzionato perché l’interlocutore ha reagito in un modo diverso da quello che ci saremmo aspettato o non siamo riusciti a raggiungere il nostro scopo? Ebbene, comunicare in modo efficace è tutt’altro che semplice.

Innanzitutto, l’atto di comunicare non si limita alle parole che scegliamo di utilizzare: secondo lo psicologo statunitense Albert Mehrabian il contenuto verbale del linguaggio influenza solo il 7% della nostra comunicazione! Ciò significa che il restante 93% dipende da aspetti non verbali, come ad esempio la distanza tra gli interlocutori, i movimenti del corpo, il tono della voce. Sorge quindi spontanea una domanda: quanto controllo abbiamo su ciò che vogliamo trasmettere?

Oltre agli aspetti verbali e non verbali della comunicazione, è bene considerare che esistono tre diversi stili comunicativi, che hanno effetti molto profondi, sia nel breve che nel lungo termine, sulle nostre emozioni, sulla qualità delle relazioni con i nostri interlocutori e sugli obiettivi che ci prefiggiamo di raggiungere.

Esistono tre stili di comportamento comunicativo:

  1. Passivo: prevalgono conformismo, tendenza ad accontentare gli altri (e non sé stessi), distanza sociale, evitamento di qualunque forma di conflitto e difficoltà ad esplicitare le proprie opinioni, specialmente nei casi in cui siano diverse da quelle dell’altro. Difficilmente in questo modo si riescono a raggiungere i propri obiettivi;
  2. Aggressivo: in questo caso le proprie idee vengono esplicitate senza difficoltà, ma a spese dell’interlocutore; questo stile è caratterizzato da un atteggiamento rigido, combattivo, frasi giudicanti che iniziano spesso con “Tu…”, tono della voce piuttosto alto, distanze interpersonali ridotte al minimo. In questo caso, specialmente in alcuni tipi di contesti, si ottiene il risultato, ma gli effetti sulle relazioni interpersonali rischiano di non essere altrettanto positivi;
  3. Assertivo: una persona assertiva è innanzitutto consapevole delle proprie necessità, e riesce ad esprimerle liberamente, in modo calmo e sicuro, senza prevaricare sull’altro; è uno stile improntato all’ascolto e al rispetto, sia verso sé stessi che verso gli altri in cui ci si mette in gioco nella relazione, gestendo eventuali divergenze in modo collaborativo.

Questi tre stili possono influenzare sia la comunicazione verbale che quella non verbale, spesso in modo non del tutto consapevole. Aumentare la consapevolezza dei modi in cui questi aspetti della comunicazione si intreccino tra di loro, costituisce un primo passo per mettere in atto strategie comunicative il più possibile efficaci ed adatte al contesto in cui ci troviamo.